Poesia ispirata alla foto di Gaia Maria Franciosi
Le parole oltre i vetri
fessuravano il senso
e in onde di tempesta
rubavano gioia
in quel tempo genuflesso al domani
che si stava allontanando.
Mancavano il ritmo di quel ritrovarsi
in un’attesa che sapeva di rabbia,
di un algoritmo passante e cieco,
sordo ai contenuti.
Rimangono parole dietro i vetri,
parole distorte o forti
che a volte cullano e a volte fanno male.
Lasciamo che sia muto il suono che verrà.
Come sempre, sarà ripetitivo scriverlo ma non affermare la tua abilità nel farlo, parole e immagini rappresentano una stupenda composizione equilibrata. Le prime potrebbero benissimo essere senza le seconde, ma in questo modo il quadro è certamente completo, compagna di compleanno.
RispondiEliminaUn sorriso per la settimana.
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