Foto di Luigi Benedetti
Non
sapeva, ancora non sapeva che la vita potesse fare così male.
Quella
non vissuta poi, lascia ferite profonde che non si possono ricucire neanche con
il filo di finti ricordi.
E’
quel film che avresti voluto girare ma che non hai neanche visto, quella foto
che avresti voluto scattare, pur non essendo mai stato in quel luogo, quel
libro che avresti voluto scrivere e le cui emozioni non hai mai ritrovato nelle
frasi di libri altrui.
E’
ciò che avresti voluto essere ma che non ti hanno permesso di diventare.
Poi,
poi troverai sempre chi ti dirà che solo noi siamo i responsabili dei sogni
infranti, ci sarà sempre chi ti dirà che basta volere per avere, che è
sufficiente credere ai propri desideri e perseguirli con tenacia e determinazione.
Finisci
con il credere che sia proprio così, ti convinci che se non trovi ciò che cerchi
forse stai camminando nella direzione sbagliata.
Così
cambi strada, asfalti sentieri polverosi, ti arrampichi sulle rocce, cammini,
corri, ti fermi, aspetti, ti alzi e riprendi passo dopo passo un cammino.
Non
sai se è quello giusto.
Qualcuno
dice che l’importante è non fermarsi mai.
Eppure,
eppure è proprio quando ti fermi, solo con te stesso, quando raccogli tra le
mani i tuoi pensieri, le lacrime versate, i sorrisi, i volti di chi ami o hai
amato, gli abbracci, l’amore dato e ricevuto, è solo allora che tutto si
ricompone.
Quando
ti fermi il tempo si siede accanto a te e ti aspetta.
Ti
ascolta, ti pone domande e non puoi più fingere di non ascoltare.
Perché
se perseveri in questo assurdo gioco di non voler trovare le risposte ai tuoi
perché, il tempo seduto accanto a te sulla panchina della vita, ti scuoterà con
veemenza da quel torpore che sa tanto di difesa e paura.
E
tu, tu non potrai più dirti di non aver visto, di non avere sentito, di non
aver percepito quel senso di vuoto e rassegnazione.
Le
domande ti faranno male ma le risposte, quelle, saranno il tuo vero tormento.
Scoprirai
cose che credevi di non sapere solo perché insabbiate sulla soglia della
coscienza.
Rimarrai
fermo ancora un po’, mentre albe e tramonti si susseguiranno e confonderanno.
Solo
quando avrai elaborato tutte le domande, ti ritroverai da solo su quella
panchina.
Il
tempo ti avrà lasciato senza un saluto perché lui sa che tornerà a trovarti, a
scuoterti ancora e ancora da ulteriori, inevitabili torpori della mente,
tornerà a chiedere e tu dovrai rispondere.
Ancora
e ancora.
Poi
ti alzerai e senza sapere come, camminerai lungo il tuo sentiero.
Lo
capirai da solo che quella è sempre stata la tua vera strada ed ogni passo sarà
respiro di vita nuova.
Ti
fermerai ancora una volta e ti volterai indietro, perché sarà impossibile non
farlo.
Osserverai
il tuo passato, vedrai i mille sentieri percorsi e capirai che tutti avrebbero
condotto a quella strada che ora riconosci come la tua. Rivedrai come in un
film la tua vita: i volti di coloro che ti hanno ingannato e deluso, di chi ha
finto di essere ciò che non era, di chi ti ha mentito, di chi ti ha usato, di
chi ti ha pugnalato alle spalle.
E
non proverai più rancore, né odio o risentimento.
Comprenderai
che mai ci sono state scelte sbagliate e che tutto, e che tutti, sono stati
utili nel bene o nel male, per la tua crescita interiore.
Ogni esperienza vissuta la vedrai come lezione di vita.
Ogni esperienza vissuta la vedrai come lezione di vita.
Sorriderai,
forse per la prima volta.
Poi
tornerai a percorrere la tua strada e non sarà più un semplice cammino,
diventerà un volo verso il futuro, verso quell’orizzonte che non avevi mai
osservato, confine in cui nessuna alba potrà confondersi con il tramonto.
E
poi vedrai quel film che hai girato, la foto che hai scattato e leggerai il
libro che avevi già scritto senza saperlo.
Non
avrai bisogno di cercare in altri le emozioni che non avevi, perché da adesso
sarai tu a regalare emozioni che altri non hanno.
E
il mondo si capovolgerà.
Cielo
sotto i piedi e mare tra le nuvole, azzurri che si mescolano come tavolozze
d’anima.
Il
tempo tornerà a trovarti, ancora e ancora.
E
gli chiederai di sedersi sulla panchina della vita perché ora, sarai tu ad
avere mille risposte da dare leggendo tra lancette ferme, le sue domande.
Poi,
poi proseguirai il tuo cammino e nulla ti farà più paura.
Sarai
felice, forse per la prima volta.
E
ti guarderai avanti, verso progetti sospesi a metà.
L’orizzonte
sembrerà un punto di arrivo ma ad ogni passo diventerà un punto di partenza.
Ogni passo sarà un obiettivo, un traguardo, un nuovo mondo da inventare. Poi ti
sorprenderai a colorare il tuo futuro mentre il tempo, sorridendo, tornerà a
trovarti.
Ancora
e ancora.
Davvero bello! Bravissima!
RispondiEliminasplendido racconto...un saluto e complimenti
RispondiEliminala saggezza del tempo trascorso, occhi nuovi con i quali guardare il mondo, facendosi luce con l'esperienza emotiva del proprio vissuto.
RispondiEliminaUna narrazione viva e profonda come tutte quelle alle quali ci hai abituato da tempo, colma di quell'empatia che dipinge il tuo cuore con la poesia della vita.
Bravissima Stefy!!
Una meravigliosa prosa, nella quale eccelli con una facilità che fa sembrare "facili" anche i passaggi più profondi e complessi.
RispondiEliminaComplimenti.