Poesia ispirata alla foto di Adolfo Valente
Cedo la mia voce allo
sguardo,
ti osservo e torno a capo
dopo ogni immagine che si fa
pensiero.
Ti ascolto nei gesti che
germogliano speranze,
nelle espressioni cupe della
vita,
nei sospiri che ti rubano il
respiro.
Ti viaggio accanto,
dentro le parole che non
dici,
ti ascolto e non lo sai
e mai saprai leggere le
frasi dei miei occhi.
Ti osservo ancora un po’
mentre la distanza si fa
abisso
di muti sentimenti.
Poi mi spoglio dei ricordi
e passo dopo passo vado via,
nell’ombra lunga della sera.
Sempre belle le foto di Valente e ben accompagnate dai tuoi bellissimi versi :)
RispondiEliminaun amore vero che ascolta le sillabe del cuore, attraverso quelle parole non dette, ferme su quella labbra morbide d'amore, pronte a conservare il profumo dei ricordi, fragili essenza di un tempo che chiude le stanze dei sogni oltre le illusioni di ieri.
RispondiEliminaPerdersi nei tuoi versi è ascoltare il proprio io più nascosto, quelle voci che si fanno verbo all'atrio di una saggezza nuova, che non chiude le speranze, ma le rivede con occhi nuovi.
Bravissima!
spogliarsi dei ricordi...
RispondiEliminanell'attesa di andarli a riprendere un giorno con la scusa di sorriderci su...
So di avertelo già scritto, ma permettimi di ribadirlo; è davvero un piacere poter visitare il tuo blog senza i problemi tecnici che avevo prima. Adolfo Valente conferisce spessore ai ritratti, davvero in gamba. Come sempre le tue parole riescono a dare vita all'immagine traendone ispirazione e, forse, persino ispirandola.
RispondiEliminaUn sorriso per una serena giornata.
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