Poesia ispirata alla foto di Marco Barchesi
http://www.marcobarchesi.it
http://www.marcobarchesi.it
La
solitudine mi parla nel rumore della notte,
la pioggia
mi ricorda un errore che ha negli occhi
una valigia
partita per un luogo che non è il mio.
E dietro
quel treno si perdono le note dell’ultimo saluto.
Ci sono
distanze che non si possono colmare
e allora,
allora giro
le spalle a tutti i treni che arriveranno lì,
dove approdano i viaggi sognati e realizzati
mentre io,
io torno
ancora una volta
verso
un’altra me.
Altri
approdi
in isole di
attese e panchine.
Bella! Brava Stefy! Bella anche la foto.
RispondiEliminala solitudine del cuore bussa alle porte dell'anima in questo dialogo poetico dove tutto sembra sospeso, come un sogno che tarda a realizzarsi, come un flusso d'idee ferme sull'orlo di una goccia di pioggia pronta a scivolare su vetri di malinconia.
RispondiEliminaUna poesia che ci parla di distanze, di parole non dette, di treni fuggiti da stazioni ormai lontane, eppur vive nelle pagine della nostra memoria.
Bravissima Stefy! Una lirica molto sentita.