Poesia ispirata alla foto di Adolfo Valente
Mi chino in uno spazio senza passi,
quando la stanza che vivemmo insieme
diventa gabbia priva d’aria
in cui addormento i miei silenzi.
Attraverso le frasi che mi hai lasciato in dono.
Le respiro perché forse tu non sai
e mai saprai,
che ogni parola ha una sua fragranza,
che ogni tono della voce
è effluvio unico che torna.
Torna quando mi lasci ancora
portandoti via tutte le stagioni.
E non c’è pioggia né sole
in questo spazio senza passi,
non ci sono fiori né brezza di mare,
non volteggiano foglie d’autunno.
Cammino su strade già percorse
perché non sia inutile il mio soffrire.
E ora che sei andato via senza chiudere la porta,
spengo io la luce,
attraverso al buio le parole che ti ho lasciato
perché non sia vano
il mio sentire.
Bello svegliarsi con un po' di poesia :)
RispondiEliminaCome sempre immagine stupenda e versi che magistralmente l'accompagnano.
Un bacio!
bellissima e struggente; complimenti Stefania
RispondiElimina"Le respiro perché forse tu non sai
e mai saprai,
che ogni parola ha una sua fragranza"
che spettacolo!!!!!!!
sensazioni spoglie svuotano le carezze dell'anima, quelle carezze d'amore trattenute nel vento dei ricordi, mute sentenze di sguardi chiusi nelle stanze dei sogni.
RispondiEliminaPoesia magnifica ispirata alla pregevole fotografia di Adolfo Valente.
Sempre bravissima cara Stefy! Un caro abbraccio (:-)))
Come sempre, e sarebbe un delitto non farli, i complimenti alla scelta della fotografia sono d'obbligo; immagini azzeccate e intense, compagna di compleanno. La poesia, che indaga attraverso le pieghe della sofferenza dell'animo, ancora una volta colpisce al centro; deliziosa la descrizione di quell'attimo in cui è la protagonista a decidere di "spegnere la luce".
RispondiEliminaUn sorriso per un sereno fine settimana.
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