Poesia ispirata alla foto di Marco Maria D'Ottavi
Incantami con la tua
voce
mentre abiti l’anima
che ti ho lasciato in dono
e poi,
come pagine di un tuo
libro
sfoglia i miei sogni.
Chiamali, accarezzali
con mani di velluto,
respirali, soffiaci
aliti di fantasie
e falli vivere per
me.
Ora che tu puoi,
ora che io so,
accompagna la tua
mano ai miei sguardi
e in altro modo
vedrò.
la voce del cuore parla per te, per l'emozione trattenuta fra righe emotive, fragili essenze di purezza e innocenza che varcano le porte di un ricordo per diventare vita.
RispondiEliminaSensazioni nascoste, che sembrano dirette al lettore, a quell'uomo che s'identifica nella carezza delle immagini, nella dolcezza racchiusa fra le ciglia di una femminilità che muta, come quella voce che attendi, pronta ad incantarti, oltre i suoni dell'oggi, oltre il frastuono di un'anima che cerca i suoi spazi danzando sull'altalena della saggezza.
Bravissima Stefy!
Ho sempre pensato che la voce, nella comunicazione delle sensazioni e dei sentimenti, fosse uno strumento unico e indispensabile.
RispondiEliminaPerlomeno questo è quanto percepisco io ascoltando le persone.
Mi fa molto piacere quindi, compagna di compleanno, che il tuo nuovo lavoro, di esplorazione di anima e cuore, vagli come primo strumento di apertura quello della voce.
Un sorriso per un sereno fine settimana.
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Le tue poesia mettono in evidenza sempre la tua grande sensibilità, bellissima :)
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