Poesia ispirata alla foto di Alan Ferrara
Ho mani in tasca
a cercare parole e
nuove idee
mentre il pontile sul
lago mi chiama
e senza vedermi mi
ascolta.
E’ lago d’inverno
in una notte che mai
più tornerà,
non con me a
camminare passi fermi
verso mete che non
vedo,
verso luoghi senza
nomi.
La nebbia traccia i
confini del silenzio,
la luna illumina il
vento
che porta con se
il profumo di una tua
carezza.
Null’altro mi occorre
per trasformare
questa solitaria notte
in arpeggio d’anima
a riflettersi in
questo lago
che mi chiama
e senza vedermi mi
ascolta.
La foto é meravigliosa e i tuoi versi, che non lo sono da meno, ben l'accompagnano.
RispondiEliminaQuesta volta non apri il post con uno splendido ritratto, ma con un suggestivo ponticciolo sul mare che ben si sposa ai tuoi versi. Dove la nebbia ricompare (oltre che nell'immagine), mischiandosi a profumi e carezze ed esaltando entrambe in un arpeggio che si ascolta.
RispondiEliminaUn sorriso per un sereno inizio di settimana.
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