Poesia ispirata alla foto di Marco Maria D'Ottavi
Col
tempo si impara a non chiedere mai
quando
già conosci le risposte.
Ogni
richiesta può essere rifiuto in spine di sangue
che
colano nel baratro di un’anima spoglia.
E
forse,
forse
capirò di aver amato
più
quell’invisibile suo esistere
che
non la vera essenza,
quel
niente che mi guardava
nella
presenza spenta dell’attesa.
Poi
le ore sposeranno il tempo
in
un tempo in cui
non
ci saranno più domande
a
cui rispondere.
tutto perfetto...la foto, la musica, la poesia....
RispondiEliminasquisita sintesi in versi sublimi di chi vuole caparbiamente riemergere dal "baratro", magnifico connubio con la foto, con quelle braccia caparbie che fanno riemergere dal buio la ragione, sospingendola a nuova luce.
RispondiEliminaGrazie Stefania, hai da sempre la mia ammirazione e grazie a Marco Maria per la splendida foto.
Clara
Un bianco e nero altamente suggestivo e d'effetto che fa da cornice alle tue parole. Ancora una volta, e come sempre, prosa efficace ed evocativa. Domande e risposte. Chissà quale è davvero la giusta quantità delle prime e delle seconde...
RispondiEliminaUn sorriso per un sereno fine settimana.
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Versi sempre efficaci e ben legati all'immagine (sempre molto bella). Brava Stefy!
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