Poesia ispirata alla foto di Paolo Tallarigo
Ti ho
guardato mille volte in occhi che non erano i tuoi,
in luoghi
che ci videro insieme e che hanno di te
il profumo
del ricordo.
Ho spento
ogni sera la luna rovesciando parole nella notte
e alla
notte ho chiesto di non legarmi alle sue ombre,
a quel buio
che è cecità silenziosa e magica.
Se tu
avessi bevuto in un sorso la mia vita,
avresti
saputo in quali inverni di maggio ho camminato
e risalendo
di neve le mie orme
mi avresti ritrovata.
Perché sa
essere freddo l’inverno di maggio
riflesso in
un cuore che più non so.
Bellissima e ottima scelta dell'immagine :)
RispondiEliminabellissimo come sempre il tuo poetare, dove la sensibilità del cuore scrive taccuini di parole sulle pagine dell'anima.
RispondiEliminaBravissima Stefy (:-)) un applauso per te.
Sì, il maggio sa essere freddo. Ma è un preludio alla calda estate, al risveglio dei sensi, compagna di compleanno.
RispondiEliminaUn sorriso per la giornata.
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