Poesia ispirata alla foto di Adolfo Valente
Ti sento ancora nel brusio stanco della sera,
quando il mondo passa oltre il nostro tempo
e non sa delle risposte dette sottovoce
a domande umide di nostalgia.
Le sento ancora le tue mani a disegnare
le mie voglie in un graffito che corre
allineando respiri sulla pelle.
Così ogni volta che si baciano le ciglia
resti per sempre immagine di noi.
E ti cerco senza trovarti.
E mi cerco senza trovarmi.
Ma poi dimmi,
cosa resta di me
quando svegli i tuoi pensieri nei miei,
nei giorni vuoti di tutto
e di tutto affamati?
Versi molto belli, intensi e sentiti, brava. Bella pure la foto.
RispondiEliminaUno sguardo quasi smarrito, in una prospettiva che punta il suo focale dall'alto. Perché lì, nel suo vertice, c'è la chiave della risposta: cosa ne hai fatto di questo sentimento? Tutto sembra isolato, ovattato in un bluette nostalgico, morbido e presente.
RispondiEliminaUn sorriso per la nuova settimana, compagna di compleanno.
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il nostalgico cammino della poesia sfiora il cuore, attraverso versi che giungono al cuore in punta di piedi.
RispondiEliminaSempre magistrali tuoi versi Stefy, un caro abbraccio (:-)))