In questi giorni di festività natalizie, il mio pensiero va agli ultimi.
A chi è senza casa e dorme nei cartoni con il gelo ai margini di una società indifferente.
A chi è rimasto senza lavoro e non ha quella gioia dentro da dividere con gli altri.
A chi è malato e sa che ogni ora è solo un respiro in più regalato in attesa della fine.
A chi è solo, senza una famiglia, senza un affetto, una carezza, una compagnia e in questi giorni sente aumentare la propria tristezza.
A chi quest’anno ha perso persone care e quella sedia rimasta vuota è ancora fonte di sofferenza.
A chi non ha più sogni da coltivare perché la vita glieli ha strappati con furore.
A chi si chiude nel buio di un’esistenza che gli ha tolto più che dare e non ha mai avuto la forza di ricominciare.
Se ogni briciola delle nostre tavole imbandite fosse un gesto concreto rivolto a tutti loro, forse avremmo un sorriso in più da portare nel nostro e nel loro cuore per sempre.
Che non sia proprio questa la felicità?
A chi è senza casa e dorme nei cartoni con il gelo ai margini di una società indifferente.
A chi è rimasto senza lavoro e non ha quella gioia dentro da dividere con gli altri.
A chi è malato e sa che ogni ora è solo un respiro in più regalato in attesa della fine.
A chi è solo, senza una famiglia, senza un affetto, una carezza, una compagnia e in questi giorni sente aumentare la propria tristezza.
A chi quest’anno ha perso persone care e quella sedia rimasta vuota è ancora fonte di sofferenza.
A chi non ha più sogni da coltivare perché la vita glieli ha strappati con furore.
A chi si chiude nel buio di un’esistenza che gli ha tolto più che dare e non ha mai avuto la forza di ricominciare.
Se ogni briciola delle nostre tavole imbandite fosse un gesto concreto rivolto a tutti loro, forse avremmo un sorriso in più da portare nel nostro e nel loro cuore per sempre.
Che non sia proprio questa la felicità?
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