Foto di Adolfo Valente
Ti parlo di me e di come sono arrivata a me.
Di quel percorso lungo e tortuoso, orizzonti nebulosi, confini invalicabili e nuvole sospese ad oscurare il sole.
Ti parlo di ciò che ho avuto, di ciò che ho e che vorrei.
Mi ascolti sorridendo, come se già sapessi, come se tu già fossi lì in quel tempo che era solo assenza di tutto, vuoto di me.
Mi racconti di ciò che sono stata, di ciò che sono e che sarò.
Sapevi di me prima ancora che io stessa mi incontrassi.
E le nostre parole si sovrappongono, le idee si baciano, i pensieri si rincorrono sulla stessa lunghezza d’onda. Ci sorprendiamo ad esternare le stesse sensazioni, a ridere delle stesse cose, a condividere la stessa visione del mondo.
Sono sensibilità che si intrecciano e si incastrano in un puzzle perfetto di tenui e caldi colori che sanno di vita.
Ed ora guardo con i tuoi occhi il mio orizzonte senza più confini.
Di quel percorso lungo e tortuoso, orizzonti nebulosi, confini invalicabili e nuvole sospese ad oscurare il sole.
Ti parlo di ciò che ho avuto, di ciò che ho e che vorrei.
Mi ascolti sorridendo, come se già sapessi, come se tu già fossi lì in quel tempo che era solo assenza di tutto, vuoto di me.
Mi racconti di ciò che sono stata, di ciò che sono e che sarò.
Sapevi di me prima ancora che io stessa mi incontrassi.
E le nostre parole si sovrappongono, le idee si baciano, i pensieri si rincorrono sulla stessa lunghezza d’onda. Ci sorprendiamo ad esternare le stesse sensazioni, a ridere delle stesse cose, a condividere la stessa visione del mondo.
Sono sensibilità che si intrecciano e si incastrano in un puzzle perfetto di tenui e caldi colori che sanno di vita.
Ed ora guardo con i tuoi occhi il mio orizzonte senza più confini.
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